opere 2017

L’artista adopera studiate superfici di supporto (rettangoli proporzionati). Il loro fondo, un chiarore calcinato che ricorda il bianco di san Giovanni usato negli affreschi, serve a preludere, come nell’anacrusi in musica, al ‘momento forte’, precisamente segni come lettere alfanumeriche (lettering), segmenti curvilinei o rettifili, macchie irregolari di pigmento, richiami empirici come il cuore alato o il teschio (da tattoo), immagini fotografiche incollate sul supporto.  Le lettere sono a volte accompagnate da frasi. I segmenti, di spessore variabile, sono classificabili secondo la quantità di lavoro richiesto nell’esecuzione. Le macchie fanno pensare al cracking di precedenti nozioni chiuse, geometriche. Questi enunciati sono generalmente discreti; disposti come formanti in ordine topografico e gerarchico: i più importanti generalmente l’artista li colloca in una posizione centrale o lungo gli assi diagonali. Topografia e supporto hanno un accento di classicità. Ciò consente una narrazione fluida, un’eloquenza calda, elegante anche quando mutua segni altrui di forte impatto (mi riferisco al simbolo matematico dell’infinito).

Gabriele Bevilacqua

Angelo, 2016

tecnica mista su tela, dim 35x50

Sistema d’irrigazione, 2016

tecnica mista su tela, dim 35x50

All it takes to let it rot, 2016

tecnica mista su tela, dim 35x50

2, 2016

tecnica mista su tela, dim 35x50

Contro natura, 2016

tecnica mista su tela,dim 35x50 

Il collezionista di nuvole, 2016

tecnica mista su tela, dim 35x50

Angelo, 2016

tecnica mista su tela, dim 35x50

Teorema, 2016

tecnica mista su tela, dim 35x50