Mai finito - una vita sorprendente

A cura di : Donatella Donati

Mai finito – una vita sorprendente , Chiesa di San Pietrino, Recanati (MC)
dal 19 Maggio  al 3 Giugno 2012

La mostra personale dal titolo “Mai finito – una vita sorprendente” dell’artista Giulio Perfetti è  l’evento artistico della manifestazione “Ecologicamente 2012”, che si è svolta a Giugno a Recanati. Nella Chiesa di San Pietrino, nei pressi di Casa Leopardi, l’artista ha realizzato una mostra – installazione mettendo in relazione le sue opere ad una delle composizioni più note del sommo poeta, l’idillio de’’L’infinito’’. Celebrando attraverso l’opera artistica il concetto che ha ispirato Leopardi, l’artista ha presentato una serie di lavori che hanno come soggetto il simbolo matematico dell’infinito, rivisitato attraverso la filosofia, la storia dell’arte, l’antropologia. La mostra è stata presentata dalla Prof.ssa Donatella Donati, che ne ha curato  il testo critico in catalogo :

Qualunque cosa ci richiama l’idea dell’infinito è piacevole per questo, quando anche non per altro. Così scrive Leopardi nello Zibaldone. E proprio la piacevolezza potrebbe essere la chiave di lettura di questa mostra che si apre allo sguardo del visitatore quando entra nella raffinata  chiesetta di San Pietrino di fronte al giardino di casa Leopardi e viene subito catturato dalla luce, dal colore, dai riferimenti naturalistici. Nella parete absidale, leggermente discostato per consentire alle luce led di illuminare da dietro la struttura metallica in ferro patinato, con una trasposizione non priva di sacralità, c’è  il simbolo dell’infinito, l’otto rovesciato,  luce e colore insieme, antico e moderno com’è nella volontà rappresentativa dell’autore. Denominatore comune di tutta la mostra è la fresca e spontanea congiunzione del materiale, alluminio, marmo, terracotta, legno e ferro, con le tecniche in uso, l’olio, l’acrilico, il mosaico, il collage e quelle innovative,  un esempio di globalizzazione che può indurre a un sorriso se applicato all’arte ma che di fatto rappresenta tutti gli aspetti del nostro presente. L’elemento centrale della mostra è la “seduta”, come la chiama l’autore, apparentandola con l’infinito. La struttura in alluminio è ricoperta di tessere musive di travertino, stese così da dare l’idea del movimento ondeggiante.

Giulio Perfetti è pittore e designer e collabora con la fabbrica Nice&Square di Treia che lavora listelli di marmo pregiato stendendoli su una leggera struttura di alluminio. La sedia della mostra è il risultato di una ideazione  grafica al computer realizzata con una  tecnica innovativa di utilizzo di materiali molto usati soprattutto nell’architettura moderna. Nel progettarla  Perfetti ha pensato alla funzione simbolica del sedersi, a quel “sedendo e mirando” del famoso idillio leopardiano che ha dato luogo alle più svariate interpretazioni.

Il colore ha una parte esortativa nelle opere esposte, qualunque sia il materiale sul quale è steso, il legno, la ceramica, il ferro, perché attrae subito l’attenzione e la volge verso stati d’animo positivi e incoraggianti . Il compito dell’arte biunivoca alla tecnica  è anche  quello di rassicurare, di aprire percorsi nuovi senza dover esasperare e bruciare i vecchi. È in questa direzione  che procede la grande scultura delle Marche, di cui Cecco Bonanotte e Valeriano Trubbiani sono gli esponenti più accreditati  a livello internazionale. Non è arbitrario pensare che una strada da seguire perché l’arte possa essere ancora interessante sia quella proposta da Giulio Perfetti, prendendo a norma l’integrazione di arte  e mestiere e riportandola al classico greco nome di Teknè.’’

Donatella Donati